Radici profonde
Le origini di Villaurbana
Villaurbana affonda le sue radici in una storia millenaria, testimoniata da tracce nuragiche, resti romani e fonti medievali. Il nome stesso, che probabilmente deriva dal latino Villa Urbis, richiama un’antica connessione con le città romane dell’interno sardo.
Il primo documento ufficiale che cita il paese risale al 1228, quando il giudice arborense Pietro il Basso donò le montagne di Gai e Florissa ai monaci benedettini di San Martino di Oristano.
Nel tempo, il borgo si è sviluppato come comunità agricola e pastorale, dove le stagioni dettano ancora oggi i ritmi della vita quotidiana. Lungo i sentieri che circondano il paese si incontrano nuraghi, tombe dei giganti e resti di strade romane, a conferma di una continuità insediativa che attraversa i secoli.
Storia e pensiero
Da Antioco Zucca alla memoria collettiva
Villaurbana ha vissuto la storia con lo sguardo rivolto all’essenziale: la terra, il lavoro, il pensiero. Durante il Medioevo fu parte della curatoria di Simaxis nel Giudicato di Arborea e nel 1388 partecipò attivamente agli accordi di pace con gli Aragonesi, attraverso il suo rappresentante Lesio Loddo.
Ma è nel Novecento che il paese lega il suo nome a una figura di grande rilievo: Antioco Zucca (1870–1960), filosofo originario di Villaurbana. Dopo gli studi a Roma, Firenze e Parigi, Zucca tornò nella sua terra con una visione alta del pensiero come dialogo, comunità e radicamento. Collaborò con importanti riviste filosofiche, ricevette la laurea honoris causa in Psicologia nel 1955, e lasciò la sua biblioteca al Comune di Oristano.
Oggi il Trìgu Festival della Filosofia rende omaggio alla sua eredità, trasformando Villaurbana in un crocevia di riflessioni, incontri e cultura.
Il pane
Gesto sacro e simbolo identitario
A Villaurbana il pane non è solo un alimento: è memoria viva, ritualità e sapere collettivo. Da secoli viene preparato con farine locali, acqua, lievito madre e mani sapienti. Ogni famiglia custodisce una propria tradizione, ogni forma racconta una storia.
Le tipologie più diffuse — sa pretzida, su tureddu, sa moddixina, sa lada — accompagnano feste religiose e momenti della vita quotidiana. Particolarmente suggestivo è Su Pani Pintau, il pane cerimoniale finemente decorato a mano.
Per valorizzare questa eredità, ogni ottobre il paese celebra la Sagra del pane, con laboratori, forni accesi, esposizioni e condivisione.
Nel cuore del paese si trova la Casa del Pane, allestita in una dimora tradizionale campidanese, che raccoglie strumenti, immagini e profumi della panificazione.
Il pane è anche protagonista del Trìgu Festival, dove diventa gesto simbolico di riflessione e comunità.
Villaurbana
Dove la Sardegna si fa profonda
Villaurbana si trova nel cuore dell’entroterra sardo, a pochi chilometri da Oristano, immersa in un paesaggio agricolo che alterna campi di grano, oliveti, vigneti e boschi.
È incastonata tra il Monte Arci e il massiccio del Grighine, lungo le vie di passaggio dei pastori e delle civiltà antiche.
Fa parte del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, nella sezione del Monte Arci, conosciuto per la presenza di ossidiana e sorgenti naturali.
Grazie alla sua posizione, Villaurbana è facilmente raggiungibile ma resta fuori dalle rotte del turismo di massa: è una destinazione per chi cerca autenticità, silenzio e bellezza vera.